Con il progetto educativo vogliamo andare ad illustrare ciò che ci si propone di realizzare all’interno del Nido d’Infanzia e conseguentemente della sezione primavera. Lo possiamo definire una sorta di carta d’identità fatta di : obiettivi, interventi, ambizioni, proposte, iniziative che partono dalla nostra idea di bambino come persona che possiede il diritto di avere l’opportunità di costruire armonicamente ed integralmente la propria personalità, soddisfacendo la proprie esigenze di ordine materiale e non.

Queste esigenze vanno soddisfatte in un contesto ambientale favorevole, che stimoli e promuova le esperienze relazionali in un clima affettivo positivo, gioioso e volto all’esplorazione costruttiva che permetta a tutti i bambini e le bambine di continuare la loro storia, utilizzando competenze e conoscenze acquisite.
Il momento dell’ingresso dei bambini in comunità è importantissimo, in quanto legato al bisogno degli esseri umani di stare in contatto con gli altri e di comunicare.
La relazione interpersonale rappresenta una fase fondamentale della crescita, che ha come punto di partenza il primo rapporto con la mamma, dalla fase prenatale fino alla formazione della propria identità, al riconoscimento e alla distinzione di se stesso separato dagli altri.
La condizione affinchè i bambini abbiano l’opportunità di soddisfare a pieno le proprie esigenze consiste nella sicurezza affettiva che gli adulti offrono loro attraverso una relazione di ASCOLTO – ATTENZIONE – FIDUCIA che sarà favorita da:

  • Attenzione, cura e disponibilità da parte di tutto il personale educativo e non, che aiuta e sostiene il bambino e la sua famiglia nell’affrontare e superare l’ansia per la novità dell’ambiente
  • Conoscenza degli ambienti che facilita e stimola l’autonomia del bambino e determina il contesto educativo inteso come un insieme di oggetti, odori, suoni, colori e persone che vivono e relazionano in un determinato e determinabile ambiente fisico
  • Privilegiare e favorire il gioco spontaneo che occupa una parte rilevante della giornata del bambino al nido, permettendogli di scegliere fra diverse opportunità e compagni di gioco. Il gioco libero si propone di :
  • Rafforzare l’identità personale e le relazioni con gli altri
  • Favorire i processi di esplorazione, familiarizzazione, scoperta e conoscenza dell’ambiente fisico.

Nei momenti di gioco libero l’educatore è presente e disponibile e si relaziona con i bambini, permettendo nel contempo di auto-organizzarsi utilizzando gli ambienti, gli oggetti e i materiali a disposizione.

Ci impegniamo quotidianamente per rendere il nido un luogo che possa ripercorrere l’esperienza familiare: da un lato il calore di una mamma e dall’altro la sicurezza delle forti mani di un papà.

L'INSERIMENTO


L’inserimento è un momento delicatissimo ed indispensabile nell’approccio del bambino e della famiglia al nuovo ambiente scuola. E’ la fase in cui si gettano le basi per la costruzione di un rapporto sereno, in cui genitori ed educatrici si scambiano le informazioni basilari per il benessere del piccolo, in cui il bambino comincia ad esplorare ed apprezzare quegli spazi e quelle persone che diverranno per lui parte integrante della quotidianità e degli affetti. Non è pensabile e possibile “catapultare” il bambino in una realtà diversa da quella che conosce senza un adeguato periodo di ambientamento e conoscenza.

LINEE GUIDA PER L’INSERIMENTO

  • Durante l’inserimento è fondamentale che l’adulto mantenga un atteggiamento positivo e discreto
  • Per la serenità del bimbo, nell’approccio al nuovo ambiente, è indispensabile che a trattenersi presso la struttura sia un unico accompagnatore
  • E’ indispensabile che il genitore si mostri sereno e fiducioso nel momento del distacco dal piccolo
  • E’ molto importante che, nelle prime fasi dell’inserimento, i distacchi siano brevi e graduali
  • Durante la fase di inserimento, il bambino ha bisogno di prendere in considerazione un’unica figura, è quindi consigliabile che il caregiver sia sempre lo stesso
  • LE LACRIME SERVONO! Essere accolto, abbracciato, consolato dall’insegnante crea nel bimbo un clima di fiducia ed un legame affettivo profondo

NIDO BILINGUE


nidobilingueGli esperti del settore affermano che tutte le nozioni e competenze che un bambino apprende nei primi tre anni gli rimarranno per tutta la vita. Ecco perché è importante l’apprendimento della lingua straniera in questa fascia d’età.
Il bilinguismo comporta una maggiore apertura mentale, facilita l’apprendimento e la concentrazione, stimola la fantasia e la creatività, permette ai bambini di ampliare il proprio mondo sonoro e fonetico.
Nella quotidianità delle esperienze che si fanno al nido i bambini possono ascoltare, familiarizzare e apprendere una seconda lingua in modo spontaneo. Si avvia così il processo di formazione di una mente flessibile e aperta.
L’apprendimento della seconda lingua avviene attraverso i sensi e non solo ripetendo le parole e le frasi, in molti casi non ancora divenute conquista dei bimbi in età da nido. I bambini usano il tatto, l’olfatto e il corpo per imparare nuovi concetti attraverso:

  • canzoni e filastrocche gestuali
  • giochi dinamici e attività manipolative
  • drammatizzazione
  • lettura di libri pop up
  • giochi di ruolo
  • utilizzo di puppets

Non si tratta di lezioni ma di vere e proprie full immersion protratte nell’arco di tutta la giornata scolastica dei piccoli, infatti l’ insegnante curriculare viene costantemente affiancata dall’ insegnante di inglese.

PER NOI LE FIABE SONO IMPORTANTI


fiabeLa lettura di libri, principalmente con immagini, è uno degli strumenti pedagogici più duttili e stimolanti che le educatrici possono usare con i bambini di asilo nido, per questa ragione la lettura al nido assume connotati diversi da quanto sarà nelle età successive. Il libro è uno strumento didattico che deve essere, nella maggioranza dei casi, mediato ai bambini da parte dell’educatrice con una lettura e drammatizzazione adeguata. I tipi diversi di lettura all’asilo nido sono:

  • Lettura narrativa
  • Lettura ad alta voce
  • Lettura dialogata
  • Narrazione

 

ROUTINE


La routine sono tutte quelle attività ed azioni che, ripetendosi sempre uguali nel corso delle giornate di vita sociale, danno una scansione temporale agli avvenimenti, al succedersi dei tempi e degli spazi, contribuendo a dare al bambino sicurezza, fornendogli la possibilità di prevedere gli eventi futuri, dandogli modo di gestire il “tempo” ed appropriarsi dei tempi, non avendo ancora le strutture mentali tali da gestire la successione temporale degli avvenimenti. Saranno quindi le educatrici ad avere cura nel ripetere in modo “sempre uguale” l’accoglienza, il pasto, il cambio, il sonno.

accoglienza ACCOGLIENZA : è il momento più delicato della giornata. Lasciare il genitore è sempre faticoso ed è per questo che le educatrici cercano di rispettare i bisogni di ogni singola coppia bambino-genitore, offrendo loro un ambiente caldo ed accogliente ed un atteggiamento affettuoso e rassicurante per entrambi. Le educatrici accoglieranno il bambino proponendogli situazioni di gioco interessanti e coinvolgenti.

 

cambioCAMBIO : è il momento di massima intimità individuale tra il bambino e l’educatrice. L’educatrice offre al bambino la propria disponibilità affettiva attraverso gesti e parole che comunichino benessere e sicurezza, nel rispetto delle distanze che il bambino può voler imporre e, attraverso un contesto di gioco con l’acqua, guidarlo alla conoscenza del proprio corpo. Le addette al cambio inoltre sono assistenti all’ infanzia specializzate, attraverso una costante formazione, a svolgere questo tipo di mansione.


pranzoPRANZO : è caratterizzato da una ritualità di gesti e comportamenti che offre al bambino un contesto rassicurante, che lo riporta al suo legame affettivo con la mamma. E’ quindi un momento ricco di emozioni dove l’educatrice con pazienza e disponibilità si prenderà cura di lui. Mangiare insieme è un’azione educativa e didattica che va resa piacevole e attesa con gioia da tutti; i bambini imparano a riconoscere i profumi, i sapori, il piacere di stare tutti insieme scegliendo il proprio posto a sedere. Nel piatto il bambino riceve dapprima una quantità di cibo molto piccola per non spaventarlo e permettergli di scegliere se ne vuole ancora o no. Il clima relazionale è importante: l’educatrice non forza, non sollecita, non rimprovera, sta seduta con i bambini e li aiuta chiacchierando serenamente con loro, li lascia liberi di dialogare, sorride ai pasticci nei piatti, fa conoscere cibi nuovi senza imporre il consumo. Il gioco manipolativo – creativo con il cibo ha pieno diritto di esistere, inoltre ben presto subentra nei bambini la soddisfazione di maneggiare le posate “come i grandi”


riposoRIPOSO : per il bambino significa lasciare “ il certo per l’incerto” in un ambiente diverso dalla propria cameretta e dal proprio lettino. Quindi un’esperienza molto delicata che, da parte dell’educatrice, va resa serena cullandolo, accarezzandolo, facendogli usare il ciuccio, l’orsetto o altro, portandolo così al rilassamento e al sonno.

 

uscitaL’USCITA : in questa parte della giornata occorre creare un’atmosfera tranquilla e rilassata per non alimentare nel bambino una sensazione di “ansia da attesa” del genitore. Questo momento offre la possibilità ai genitori e alle educatrici di interloquire fra loro, scambiandosi informazioni e ponendo domande sull’andamento della giornata trascorsa. Le educatrici rispetteranno comunque il bambino che, in questo momento di ricongiungimento, ha bisogno di essere al centro dell’attenzione e sentire che il genitore è lì per lui.

Questi momenti della routine quotidiana per il bambino piccolo non rappresentano momenti in cui vengono solamente soddisfatti i bisogni primari come la fame, il sonno, la sete, ma sono occasioni in cui sperimentare abilità manipolative, esperienze sensoriali e cognitive, acquisire gradualmente la propria autonomia e vivere rapporti sociali con altri bambini.